sabato 23 marzo 2013

Un pensiero per la piccola Cipro

    Ovviamente ormai tutti avete capito che quello che accade su un' isoletta remota, se quell' isoletta remota appartiene alla nostra unione monetaria CI RIGUARDA.
    E' come quei temporali, che vedi la saetta, lontana, poi il tuono e il tempo che intercorre tra saetta e tuono si accorcia... si accorcia. E poi hai il temporale sopra la testa e rischi la pelle.

    Facendo un paragone automobilistico credo che ci sia una bella differenza tra il sapere che oltre al prezzo di una vettura ci sono anche la Taeg e la messa in strada ed accettare invece che DOPO che l' hai ritirata il concessionario possa venire nel tuo garage a riprendersi le ruote, o una portiera.
 
   L' hanno capito gli americani il giorno dopo il collasso di Enron: se perdi la fiducia degli investitori, sei morto. Così sono intervenuti con una durezza esemplare.
    La Enron cancellata
    La più grande ed accreditata società di revisione del mondo (che aveva attestato il falso) spazzata via. Dirigenti messi in galera che ancora ci stanno e forse neanche usciranno
 
   L' Europa delle banche, l' Europa rigida e cattiva dei conti che devono tornare non ha capito il rischio che sta correndo nell' imporre sacrifici insopportabili a quelle stesse nazioni che aveva blandito perché entrassero nell' euro.
    Un evento come quello prospettato se si dovesse verificare può compromettere molto di più che un paio di banche di un piccolo Stato. Diventerebbe la prova che i tuoi soldi, nelle banche, in qualunque banca d' Europa, non sono al sicuro.
    Questi della Troika sono fuori di testa e devono venire ricondotti entro gli spazi di un' Europa solidale che si fa carico dei problemi perché sono problemi di tutti.

   Durante l' ultimo conflitto mondiale, nella Gran Bretagna assediata dall' aviazione tedesca non c'era nessuno che ritenesse che la cosa non lo riguardava. E con enorme sforzo, tutti assieme, gli inglesi impedirono l' invasione. L' impressione al momento é che i tedeschi di oggi ogni tanto si dimentichino che non sono più DALL' ALTRA PARTE! 

L' insaziabile Carniacque si accoppia con Equitalia

    Dismessa la maschera accomodante del Presidente Roberto Pittoni, Carniacque bussa perentoriamente alle porte delle famiglie carniche con un pacco di ingiunzioni di pagamento firmate dal suo A.D. Michele Mion ed emesse da Equitalia al completo di sovrattasse e diritti di notifica.



    La strada della riscossione dopo un tentativo andato a vuoto fatto attraverso le missive di una società di recupero crediti costituita ad hoc, si sposta sul sicuro: O paghi o arriva l' ufficiale giudiziario. "Somme dovute all' Ente" recita la cartella. Ma l' ente é una società per azioni che si é sostituita d' imperio alla virtuosa gestione dell' acqua, fino e pochi anni fa competenza dei comuni della nostra montagna che hanno sempre operato con soddisfazione di tutti gli utenti.



    Scritte sull' acqua dunque le rassicurazioni fatte da Pittoni durante l' incontro con i Comitati tenutosi l' anno scorso a Paluzza: Carniacque vuole i suoi soldi e li avrà. Poco importa se il canone di depurazione viene richiesto per una fognatura sprovvista di depuratore o se le bollette dell' acqua (furbescamente trasformate da annuali in semestrali tanto per confondere) sono aumentate di tre-quattro volte rispetto alla gestione Comunale del medesimo servizio. “Sempre troppo poco” per l' Amministrare delegato che ritiene di regalarla l' acqua quando esibisce le cifre ed evidenzia che in altre zone il servizio é ancora più costoso, come se non fosse chiaro il gioco: le società fanno cartello per dare ad intendere che un bene collettivo adesso passa a pagamento malgrado l' esito referendario.



    Del resto, se Carniacque fosse stata un' invenzione di cui andar fieri, fatta per il bene della gente, sarebbe stata presentata alla popolazione nel 2001, data della sua costituzione, invece tutto é stato fatto di soppiatto, anzi in origine la società annoverava anche alcuni privati che con ogni evidenza avevano fiutato l' affare.
   In un secondo tempo i privati sono usciti per non rendere troppo palese l' espoprio fatto, ma sono li in attesa, pronti a ritornare per rilevare le quote non appena i Comuni, affamati dal patto di stabilità dovranno vendere tutto quanto possiedono.



    E per quelli che cianciano che l' esistenza di questo "carrozzone" ci é stata imposta dall' Europa, resta sempre valido il mio invito: Si prende un appuntamento con il Sindaco della Lesachtal giusto qua dietro e chi é in buona fede viene con me a vedere come gestiscono gli altri europei l’ acquedotto e il depuratore di un paese di montagna.

   GIU' LE MANI DALL' ACQUA - PRIMO ED ESSENZIALE BENE COMUNE!


   

sabato 9 marzo 2013

I segreti del mago Dumitrescu

    A metà dell' estate arrivava a fare un paio di serate nella sala parrocchiale, il mago Dumitrescu.
Il suo era un itinerario studiato, che si ripeteva anno dopo anno e rappresentava uno degli eventi delle nostre vacanze di paese.

    Il numero che più colpiva noi bambini era quello dell' ipnotizzatore a cui partecipavano alcuni ragazzi del pubblico. I giovani venivano fatti salire sul palco ed il mago procedeva alla scelta.
    Dopodiché i volonterosi cadevano nello stato ipnotico e veniva loro detto che stavano assistendo ad uno spettacolo divertente. E loro ridevano a crepapelle senza che si vedesse nulla.
Poi il mago gli diceva che era terribilmente caldo e loro giù a togliersi la camicia e poi la canottiera. Venivano fermati quando stava per cadere l' ultimo indumento. Una faccenda impresssionante.

    Il trucco del prestigiatore mi si svelò qualche anno più tardi quando, diciottenne, capitò che ero io assieme a due amci la cavia dell' esperimento paranormale.
    Salito sul palco di fronte al mago, questi mi tenne brevemente per le spalle fissandomi e mi sussurrò “Lasciati andare, lasciati andare!”. Tutto era chiaro adesso. Se mi lasciavo andare era segno che stavo al gioco e che durante tutto il numero non avrei fatto altro che seguire i suggerimenti dell' illusionista per stupire il pubblico. E così risi, mi cavai la canottiera, caddi a terra fra me e me sogghignando all' idea dei compaesani creduloni.

    Ho ripensato da poco al mago Dumitrescu guardando le immagini trasmesse dalla tv all' arrivo a Roma dei neoeletti parlamentari del movimento Cinque stelle: tutti ligi alle consegne, tutti no-comment, tutti riuniti nella sala in attesa del Verbo incarnato. Più che l' evoluzione del sistema dei partiti mi hanno fatto pensare al vecchissimo e collaudatissimo sistema delle sette.
A volte qualcosa va storto e allora arriva uno che ti chiude in una sala o in un' isola della Gujana e ti fa bere il veleno o fare qualche altra cavolata da maniaco.

    Ora, può anche darsi che con questi compagni di strada si riesca a votare assieme per dire definitivamente no alla TAV ma la cosa finisce li. Questi soldatini selezionati in base a qualità di obbedienza (al primo accenno di dissenso sei fuori) e capacità di uniformarsi (tutti giù a chiamare Gargamella Bersani e Pidì-meno-elle il PD) questa gente se ne stia serena nella sua nuova casa che qui a sinistra pur con tutte le questioni aperte abbiamo da sempre chiaro in testa cos'é la democrazia e non sentiamo alcun bisogno degli integralisti fanatici.