mercoledì 23 gennaio 2019

Ma è poi giusto che le cose debbano andare così?


Cari Marco e Laura,


Mi avete chiesto com'è andato l' incontro con i rappresentanti della Regione che ci dovevano rassicurare sulle tempistiche di riapertura del ponte di San Martino. Avevamo capito che volevano farci una sorpresa e i lavori erano già affidati, invece è stata una delusione: Se tutto va come prevedono a marzo parte la progettazione, poi l'autorizzazione paesaggistica, la Soprintendenza. Insomma dovremo aspettare la fine dell' estate per poter di nuovo attraversare.


   Curioso come funzionano le opere pubbliche. Dopo l'alluvione in due gorni di scavatore abbiamo ripristinato cento metri di strada forestale franata realizzando una scogliera e invece pare che qui ci siano difficoltà a mollare giù un po' di camion di materiale in un buco dando provvisoria soluzione al problema in attesa di un intervento definitvo. Non so se si rendono conto che fino al ponte di Muina -verso valle- e fino al ponte sulla Pesarina dal lato opposto non c'è modo di passare. Ho misurato il tragitto e sono sei chilometri che si riducono a quattro ma attraversando a piedi la passerella di Cella che è chiusa con i cubi di calcestruzzo già da otto anni perché lasciare che venga usata, come si è fatto per cinquant'anni, è una responsabilità. 
   Nel corso dell'incontro hanno parlato di un costo di 700.000 euro confermato il giorno dopo anche dalla stampa.  Mi auguro che si riferissero al ripristino di tutto il sito: Scarpata d' accesso al ponte, sito archeologico della Basilica paleocristiana, casa di Tiziano ed asporto del materiale alluvionale perché sarebbe ben curioso che la somma si riferisse al solo ponte anche rifacendo le spalle faccia a vista sui due lati.


   Qualcuno dei presenti ha sollevato il problema delle responsabilità. Ne parlava proprio l'ex capo fabbrica della Cartiera di Ovaro ed era piuttosto incazzato perché quando la chiusa della centrale era gestita dalla cartiera non si era mai sentito che l'acqua avesse trabordato all' indietro fino ad allagare chiesa e segheria. Sull' argomento la parlamentare Savino è stata perentoria "Se volete il ponte non sollevate casini, altrimenti qui interviene la magistratura, il sito finisce sotto sequestro e i tempi della giustizia, si sa...".


   Me ne sono venuto via perplesso. D'accordo su una linea moderata e fattiva: niente giustizialismo spicciolo, niente forche ma il signore che gestisce la chiusa e la centrale idroelettrica quando si tratta di incassare i soldi della corrente mica li divide con i cittadini di Ovaro; perchè allora quando si verifica un danno -pure e fortunatamente senza vittime- i costi e i disagi di una "condotta plausibilmente imprudente nel corso dell' evento calamitoso" devono ricadere sulla collettività?
   Non c'è un'assicurazione che copre un' attività potenzialmente pericolosa? Cosa ci garantisce dalla reiterazione dell' avento visto che quel vostro esperto di clima che ha parlato a Tolmezzo (a proposito sto ancora aspettando la data in cui lo avremo qua al centro sociale) dice che questi fenomeni devono essere attesi con crescente frequenza?  



   Comunque ho trovato questa foto dove ci sono mia nonna con lo zio piccolo. E' sicuro del 1941 perché lui è del trentasette. Come potete vedere le paratie sono alla stessa quota delle attuali. Significa che basta tirarle su e viene fuori un mare d'acqua dritto verso fondovalle ed è  impossibile che rifluisca all' indietro, tant'è che il riflusso non si è verificato nel 1966 quando invece ci sono stati dei morti in altre località della valle e nemmeno nel 1992 dove tu Marco hai potuto vedere nella mia diapositiva in che quantità usciva l'acqua dalle paratie aperte.   

   Ah, una delusione anche i nostri amici del centro sinistra: Ci invitano tutti giù al ponte per sabato alle 12:30 -dalla parte sbagliata, tanto per agevolare- e poi non si presenta nessuno. Vedremo se si presentano sotto elezioni. 



   Neanche il Sindaco si è fatto vivo ed è strano perché mi ricordavo che era in lista per il Senato nel 2013 proprio nello stesso partito del vicepresidente Riccardi. Cosa è successo? Possibile che non sia stata avvertita dell' arrivo degli autorevoli ospiti? Intanto la spalla del ponte è li che sembra che pianga, con il guard-rail che penzola nel vuoto.

   Tiziano, quello che è rimasto senza casa, non sapeva dove girarsi. Se ne stava defilato a cercare di capire se dei milioni di euro stanziati sarebbe avanzato qualcosa per lui e la gente giù a insistere "Fate venire avanti lo sfollato!". Era una scena un po' da commedia napoletana, ma a me proprio non riusciva di ridere.