A metà dell' estate arrivava a fare
un paio di serate nella sala parrocchiale, il mago Dumitrescu.
Il suo era un itinerario studiato,
che si ripeteva anno dopo anno e rappresentava uno degli eventi delle
nostre vacanze di paese.
Il numero che più colpiva noi
bambini era quello dell' ipnotizzatore a cui partecipavano alcuni
ragazzi del pubblico. I giovani venivano fatti salire sul palco ed il
mago procedeva alla scelta.
Dopodiché i volonterosi cadevano
nello stato ipnotico e veniva loro detto che stavano assistendo ad
uno spettacolo divertente. E loro ridevano a crepapelle senza che si
vedesse nulla.
Poi il mago gli diceva che era
terribilmente caldo e loro giù a togliersi la camicia e poi la
canottiera. Venivano fermati quando stava per cadere l' ultimo
indumento. Una faccenda impresssionante.
Il trucco del prestigiatore mi si
svelò qualche anno più tardi quando, diciottenne, capitò che ero
io assieme a due amci la cavia dell' esperimento paranormale.
Salito sul palco di fronte al mago,
questi mi tenne brevemente per le spalle fissandomi e mi sussurrò
“Lasciati andare, lasciati andare!”. Tutto era chiaro adesso. Se
mi lasciavo andare era segno che stavo al gioco e che durante tutto
il numero non avrei fatto altro che seguire i suggerimenti dell'
illusionista per stupire il pubblico. E così risi, mi cavai la
canottiera, caddi a terra fra me e me sogghignando all' idea dei
compaesani creduloni.
Ho ripensato da poco al mago
Dumitrescu guardando le immagini trasmesse dalla tv all' arrivo a
Roma dei neoeletti parlamentari del movimento Cinque stelle: tutti
ligi alle consegne, tutti no-comment, tutti riuniti nella sala in
attesa del Verbo incarnato. Più che l' evoluzione del sistema dei
partiti mi hanno fatto pensare al vecchissimo e collaudatissimo
sistema delle sette.
A volte qualcosa va storto e allora
arriva uno che ti chiude in una sala o in un' isola della Gujana e ti
fa bere il veleno o fare qualche altra cavolata da maniaco.
Ora, può anche darsi che con
questi compagni di strada si riesca a votare assieme per dire
definitivamente no alla TAV ma la cosa finisce li. Questi soldatini
selezionati in base a qualità di obbedienza (al primo accenno di
dissenso sei fuori) e capacità di uniformarsi (tutti giù a chiamare
Gargamella Bersani e Pidì-meno-elle il PD) questa gente se ne stia
serena nella sua nuova casa che qui a sinistra pur con tutte le questioni aperte abbiamo da sempre chiaro in testa cos'é la
democrazia e non sentiamo alcun bisogno degli integralisti fanatici.
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