In
una sola mossa il Papa emerito Joseph Ratzinger di due anni più
giovane, ha dato al Presidente Napolitano un' incomparabile lezione
di correttezza, senso di opportunità ed aplomb: Quando non ci si
sente più all' altezza delle situazioni si cede il passo, con
eleganza e lasciando di se un buonissimo ricordo.
Cosa
che non avverrà per l' attuale occupante del Quirinale, grigio
dirigente dalle posizioni evasive già ai tempi del Partito Comunista
Italiano.
Perduta
ormai da tempo la capacità di esaminare gli scenari alla luce della
loro novità e repentina mutevolezza, non ha trovato di meglio che
incaricare dieci abitué del potere di cavarlo dall' impiccio
attribuendo loro l' estemporanea qualifica di saggi, specularmente a
come un anno e mezzo prima aveva attribuito il titolo di senatore a
vita ad un personaggio al quale fino ai settant' anni le sorti del
popolo italiano non erano interessate minimamente, quasi la penisola
fosse disabitata.
Tutto
questo (un anno e mezzo fa come oggi) in totale spregio della volontà
dei cittadini italiani e del loro diritto di essere rappresentati nei
modi previsti dalla Costituzione repubblicana.
Al
termine ultimo del suo itinerario prevedo che tutto si concluderà
per lui come per l' omonimo protagonista di una lirica dell'
Antologia di Spoon River: “dacché i radicali presero a sospettarmi
e i conservatori non furono mai sicuri di me, così giaccio,
illacrimato da tutti” (da E.L.Masters - George Trimble).
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