giovedì 2 gennaio 2020

Medici in Val di Gorto: Una storia lunga cent'anni

Il dottor Mauro Boiti accanto alla Commissaria Silvia Zossi
  Il 31 dicembre in modo discreto, quasi in punta di piedi ha terminato il servizio di medico di base il dottor Mauro Boiti.

 In occasione del concerto di Natale, la Commissaria incaricata Silvia Zossi ne ha ricordato i tanti anni di attività consegnandogli una medaglia commemorativa ed una veduta del paese incorniciata.

   Oltre alla cura dei propri pazienti Boiti ha ricoperto l'incarico di coordinatore sanitario della vallata mentre la moglie Rodolfa -anch'essa entrata in quiescenza con la fine dell'anno- ha svolto l'attività di pediatra presso l'ospedale civile di Tolmezzo dopo aver affiancato il marito in condotta per i primi 13 anni. 

   Ad entrambi un sincero grazie per l'attività svolta a favore della nostra comunità. 

   36 anni! Ragionavo che mentre in un secolo a Ovaro si sono succeduti almeno nove parroci, ciascun medico ha svolto la sua missione per un periodo lunghissimo. 

   E' il 1924 quando nonno Luigi viene chiamato a sostituire il dottor Guidetti. Nei primi tempi alloggia nella locanda "Al nord" proprio di fronte alla casa del vecchio medico di cui diviene amico.  Questo rapporto confidenziale è importantissimo perché dà modo al sanitario ventiquattrenne proveniente dal mondo ospedaliero di approfondire le problematiche di ciascuna famiglia del paese che conta all' epoca oltre 3.700 abitanti. 

  Sotto le sue cure trascorrono gli anni della guerra durante i quali ai pazienti locali si vanno ad aggiungere dal 1944 partigiani e cosacchi, i primi raggiunti in segreto in località distanti dal paese, spesso a piedi o su mezzi di fortuna.


1938: Fuori di casa Covassi i due medici della vallata
(Aulo Magrini segue la condotta di Prato Carnico)
assieme al suocero Umberto Cecchetti, primario
 del reparto di chirurgia dell' Ospedale "nuovo" di Tolmezzo  
   E' forse questa sua incondizionata disponibilità verso tutti che il 2 maggio 1945 gli salva la vita: Un ufficiale cosacco raggiunge urlando il drappello in procinto di passarlo per le armi e strappa letteralmente il fucile dalle mani del soldato schiantandolo contro il muro del giardino.

   Finita la guerra, continua invece la battaglia del medico. 

   Significativamente nella libreria del suo studio c'è un libro intitolato "La lotta contro la morte". Il dottore che -ragazzo- ha perso la sua mamma forse per un episodio di mala sanità continua a confrontarsi con la sfida giornaliera. 

   Ricordo le cene interrotte dal suono del campanello alla porta; il cappello, la valigetta e la sua macchina che usciva dal garage addentrandosi nella notte. Un paio di sere ero presente al suo rientro, abbattuto ed impotente perche quella volta aveva vinto lei.


Il cancello del "cimitero nuovo" di Pieve - Confine tra i due mondi
  Il rapporto con la morte è per lui qualcosa di tangibile che richiama specifici volti e circostanze. Ci incontriamo per caso all' ingresso del cimitero nuovo di Pieve durante una delle sue ultime passeggiate "Vedi" mi dice "questo camposanto purtroppo l'ho riempito io". 

   Era come se non contasse in fondo niente per lui tutto l'impegno profuso e tutte le innumerevoli volte in cui qualcuno era stato salvato perché non si trattava mai di una vittoria definitiva ma solamente di un rinvio...






Toni Covassi con papà Luigi 
   Quarant'anni dopo zio Toni Covassi subentra a sua volta al papà; poi in un rapido volger di anni arriviamo già ai medici del tempo presente. Ad ogni passaggio di testimone corrisponde l'accendersi di un rapporto confidenziale nel quale chi va lascia a chi viene indicazioni e consegne. 
   Siamo certi che anche questa volta il nuovo dottore troverà tutto il supporto da parte dei vecchi colleghi.

   Il medico che in attesa dell' indizione del concorso si prenderà cura degli assistiti assieme alla dottoressa Toson é Nicola Zambelli Spezier al quale, in attesa di fare conoscenza, diamo il benvenuto nella nostra comunità!










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