domenica 27 ottobre 2019

Risorgerà... più stretto

"Tornarin come prima, ancje mior se Diu voul" cantava Dario Zampa dopo il terremoto del 1976.

Dopo ogni calamità, di norma si cerca di ricostruire meglio rispetto a quanto preesisteva. Perché allora rifare la rampa d'accesso al ponte di San Martino più stretta di com'era in precedenza?

Sollecitati da alcuni cittadini che sostenevano che la carreggiata fosse stata modificata a seguito dei lavori, abbiamo reperito il rilievo eseguito prima della tempesta Vaia ed abbiamo eseguito i riscontri sul posto. Non c'è stato nemmeno bisogno di scavalcare le transenne in quanto pare che qualcuno le avesse rimosse il giorno prima, forse impaziente di riprendere a passare.

Effettivamente allontanandosi dal ponte la sezione utile della carreggiata si riduce sempre più: A 22 metri la larghezza di 5,80 è ridotta di 50 cm. a 35 metri dalle spallette i 7,30 originari sono ora 5,80 e a 45 metri la carreggiata è di soli 10 metri e 30 rispetto agli orginari 13.

Non è per tigna che rileviamo questa discrepanza: Il ponte è a senso unico alternato e la strada dalla quale vi si accede scendendo dalle frazioni è stretta e priva di banchina. L'unica area dove i veicoli possono sostare per dare la precedenza è la rampa che precede il ponte. Se la restringi crei un problema dunque per quale motivo non rifarla se non più larga almeno uguale a prima? Il costo di un terrapieno più largo è irrisorio rispetto allo stanziamento di centinaia di migliaia di euro da destinare al lavoro.

Le ipotesi non sono molte: O nessuno si è preso la briga di controllare come da noi sostenuto in precedenza, oppure il Comune non ha alcuna voce in capitolo sul ripristino di una viabilità di sua competenza e tutte quelle storielle sul' amministrazione coinvolta da subito nella conferenza dei servizi era solo propaganda, volatilizzata dopo le elezioni come il fumo delle braciole.


Per chi ha voglia di esercitarsi con la cordella metrica, questo è il rilievo della vecchia rampa.


giovedì 24 ottobre 2019

Irrinunciabile compostezza dell' essere

Abbi pazienza Bruno ma non condivido.

Il soggetto sulla maglietta era grazioso ma sederti con la schiena rivolta ai consiglieri in primis è stato un atto di scortesia verso le degnissime  persone che rappresentano la minoranza, secondariamente ti ha giovato un richiamo al quale hai poi dovuto adeguarti.

Ti racconto un aneddoto: In un campo di prigionia tedesco gli ufficiali inglesi dovevano nutrirsi di avanzi; spesso solamente di bucce di patate. Le loro condizioni erano miserevoli, ma ogni mattina uno di loro si sedeva davanti a una scheggia di specchio e si radeva a puntino. Non lo faceva per rispetto dei suoi carcerieri: Lo faceva per il rispetto che doveva a se stesso.

Così ti prego: La prossima volta lascia a loro il compito esclusivo di avvilire la loro funzione. Guardali mentre perdono l'ultimo briciolo di dignità leggendo i loro foglietti. Osservali quando alzano la mano per votare provvedimenti che non perseguono l'interesse dei cittadini. A un certo punto della seduta un anziano, che credeva di essere venuto ad assistere a un consiglio comunale è uscito dalla sala disgustato "I bambini dell'asilo" ha commentato mentre se ne andava.

Ieri ho ricevuto la convocazione dal direttivo della Proloco: Si sono dimessi tutti non ritenendo di poter più dare un contributo in questo clima avvelenato. Poco fa ho dato un'occhiata al percorso del prossimo Giro d'Italia: Ovaro non viene nemmeno sfiorato. Magari se qualcuno se ne fosse interessato...
Hanno deliberato di rinunciare al lascito della vecchia fornace di Cella, ai 250.000 euro di contributo per il Museo. 
Hanno rinuciato a tutti i contributi stanziati dall' Uti a favore del Comune di Ovaro. Perché? Non lo spiegano. Non lo sanno nemmeno loro.

Ma c'è di peggio del rinunciare ai contributi: Queste persone hanno rinunciato all' affetto.
Hanno barattato per un piatto di lenticchie il piacere di arrivare in posto ed essere accolte con calore. Hanno perso la possibilità di sentirsi di famiglia in ciascuna delle nostre case.

Oh quanto piccoli e che freddi sono i nostri paesi quando li guardi stando in strada e gli scuri sono accostati e las puartas scieradas cul clòstri! Ecco: Questa gente adesso resta in strada. Cosa vuoi che conti di fronte a questo se tu gli mostri la schiena?

Pare che i lavori giù in San Martin siano grosso modo terminati ma attraverso il ponte ancora non si passa. Vedrai: Resterà chiuso fino a quando non salirà a Ovaro qualcuno di importante. Occasione per farsi vedere. Per pavoneggiarsi come se si trattasse di soldi messi di tasca sua.

Non so se faremo qualcosa o se semplicemente ignoreremo l'inaugurazione. Figurati: Un  anno per fare un lavoro di tre settimane! 
Trotsky sosteneva che c'è un luogo ben preciso per certe persone: La pattumiera della storia. 
Nel nostro caso la piccola, trascurabile storia di un Comune di montagna, che però è la nostra casa.    

    

lunedì 21 ottobre 2019

Non è -purtroppo- il sogno di una notte d'estate



Se noi ombre vi siamo dispiaciuti,
immaginate come se veduti
ci aveste in sogno, e come una visione di fantasia la nostra apparizione.
Se vana e insulsa è stata la vicenda,
gentile pubblico, faremo ammenda;
con la vostra benevola clemenza,
rimedieremo alla nostra insipienza.

                                (W. Shakespeare)

No, non ci viene affatto da ridere al pensiero che l'amministrazione comunale abbia indetto il prossimo Consiglio alle 9:30 del mattino di mercoledì 23 ottobre quando i cittadini per lo più lavorano. Proviamo imbarazzo e pena per loro perché quando ci si riduce a ricorrere a simili mezzucci, si sa da soli che penoso spettacolo ci si appresta a dare di se.

Ci limitiamo pertanto ad invitare chi può a presenziare, a dimostrazione dell' interesse che la popolazione ha per la cosa pubblica e a dispetto di chi la vorrebbe privare di un diritto 


Fint ca iu nominant "Cavalieri del lavoro" si... però dai biaaz
                                                                                                         (Giorgio Ferigo)







domenica 13 ottobre 2019

Dialogo immaginario tra un cittadino e un non so



Si continua a non capirci niente. Immobili come in quella trasmissione demenziale degli anni '70 nella quale una voce fori campo ordinava “Recatevi sul ghiacciaio e state fermi! State fermi sul ghiacciaio!”.


I: Signor Non so, per quale motivo continuate a disertare le assemblee dell' Unione Territoriale della quale pure fate parte?
R: “Ci hanno dato questa indicazione assicurandoci che i Comuni di montagna presto diventeranno un Eldorado di buone occasioni e di avventure come in Blade runner. Dicono che verremo anche digitalizzati (A proposito; sarà mica una di quelle ispezioni così fastidiose che il dottore fa con il guanto?)”.

I: Ci risulta che l'UTI abbia impegnato importanti risorse a beneficio del Comune di Ovaro: 240.000 euro per il Museo dàs planelas di Cella altri 90.000 per il Museo della miniera di Cludinico oltre ai 400.000 euro per il completamento della pista ciclabile. Se seguitate a disertare le assemblee questi fondi verranno prevedibilmente stornati. Perché perdete contributi già assegnati?
R: “Noi perdiamo contributi a testa alta. La cosa importante è dare un dispiacere a Brollo. Poi con il museo das planelas riusciamo anche a fare un dispetto a quelli che hanno messo sù le liste a noi avverse nelle scorse amministrative”.

I: Non crede che più che un dispiacere al Presidente dell' UTI voi stiate danneggiando i cittadini con il vostro immobilismo?
R: “Si tratta di danni collaterali. Quello che importa sono i principi. I nostri sono di altissimo profilo ma al momento non intendo entrare nei dettagli anche perché sono sprovvisto del foglietto”.

I: Ma... Questo problema del Segretario comunale che sta bloccando anche il Comune di Prato Carnico che non aspetta altro di potersi staccare da voi per non aver più niente a che fare con un' Amministrazione che tiene tutto fermo?
R: “Eh ha voglia a parlare Lei. Se troviamo un Segretario poi non abbiamo più scuse e dobbiamo convocare il Consiglio comunale come richiestoci dalla minoranza. I Consigli sono la cosa che ci riesce meno bene. Tutti quei cittadini. Non veniva mai nessuno a Consiglio e adesso: Sala piena ogni volta e vedesse che facce; secondo me partecipano solo quelli che non ci hanno votato. Una mezza idea però ce l'abbiamo: Potremmo convocare il Consiglio al mattino di un giorno feriale quando i cittadini lavorano, oppure a notte fonda. Non Le sembra geniale?" 

I: Lasciamo perdere. Invece, abbiamo saputo che un privato ha manifestato l'intenzione di donare al Comune uno stabile di interesse storico. Quello appunto che dovrebbe diventare sede del Museo dàs planelas. Perché non vi siete attivati?
R: “Lei si fiderebbe di uno che dà via la roba a gratis? Prudentemente no si impacìn”.

I: Programmi per il futuro?
R: “Come ben sa, i lavori del ponte di San Martino sono a buon punto. Alla fine si trattava di rifare un terrapieno con una ventina di giorni di lavoro; roba che poteva essere resa agibile dieci mesi fa. Ma si immagina inaugurarlo il giorno del mercato l'11 novembre, con tutte quelle mani da stringere? Peccato che il mercato non sia un po' più in là: il 6 di gennaio ad esempio si sarebbero potuti far  arrivare anche i Re Magi e chissà? Magari anche Bono Vox per i più giovani”.

L'intervento di rifacimento della spalla con "terra armata" - Tempo di esecuzione 16 giorni