sabato 29 settembre 2012

Ma, a casa vostra...

Permettereste a vostro nonno di decidere del futuro della famiglia, di quello dei vostri figli?

Pensateci quando andrete a votare se di cinquanta milioni che siamo, la massima espressione della competenza e della capacità di operare in contesti critici siano incarnate in un vecchio giunto in prossimità del capolinea del suo ciclo vitale, con idee ormai pietrificate ed immutabili all' interno delle sinapsi.

Pensateci, cazzo!

sabato 8 settembre 2012

50 euro in tasca


L' ultima alzata di ingegno di questo "ministro degli annunci" che qualche povero di spirito vorrebbe inserire anche nel prossimo esecutivo é la proposta di limitare l' uso delle banconote a 50 euro per combattere l' evasione fiscale.

Ora, a parte che non mi risulta che nel resto d' Europa qualcuno si sia inventato la soppressione del contante, o siamo europei sempre non lo siamo nemmeno quando si tratta di sottostare ad ogni tipo di dictat economicamente penalizzante. Secondariamente la piantino una volta per tutte con questa grancassa della lotta all' evasione attraverso la progressiva privazione di libertà elementari.

Fa gioco al governo scatenare una guerra tra poveri contro il tabaccaio che non batte lo scontrino della cewing-gum perché in questo modo sposta l' attenzione dal vero problema dell' evasione e dell' elusione che é quello macroscopico, il vero buco nel serbatoio praticato da soggetti giuridici che devo pensare amici del governo in quanto la fanno sempre franca e utilizzano "finestre" lasciate aperte apposta, che permettono a chi ne conosce l' esistenza operazioni a sei zeri in una volta sola attraverso società di comodo, passivi di bilancio fittizi e decine di altri meccanismi studiati da fiscalisti pagati milioni di euro all' anno: pagati a percentuale in base a quanto ti hanno permesso di eludere... La chewing-gum!

Fino a che QUESTA evasione non cesserà si spenderà moltissimo per raccogliere briciole e la gente terrorizzata da questo regime da cortina di ferro cesserà di spendere per non venire inquisita, dedotta, accertata; oppure spenderà all' estero, oppure SE NE ANDRA' all' estero perché così facevano quelli della Germania dell' est. Il nero rimarrà come mercato secondario di banconote, di foglietti, di bottoni colorati che non passano per alcuna banca, come scambio di prestazioni, come uova contro la pulizia del camino...

In Austria nei piccoli esercizi commerciali battono pochissimi scontrini; ogni attività concorda un importo annuo ragionevole e lo paga. Se poi é bravo o se vuole lavorare di più sono affari suoi: quei soldi li spenderà e diventeranno VAT (la loro IVA), ricchezza per lo Stato o il Lander e servizi per i cittadini. Qui intanto regnerà solo la depressione materiale e mentale ed aspetteremo solo che qualcuno con i metodi idonei venga a cavarci dagli impicci, da questa sciagura che ci é capitata senza averne colpa, altro luce in fondo al tunnel!

sabato 1 settembre 2012

Volano schiaffi!


Ai vecchi e tanti schiaffi ricevuti, l’Alto Friuli e i suoi abitanti possono ora sommare un potente ceffone con la chiusura del Tribunale e della Procura di Tolmezzo. Stupisce che di fronte a questo volar di schiaffi e di ceffoni alcuni dei colpiti si limitino a qualche lacrimuccia di sobria protesta, altri siano completamente indifferenti, abituati come sono ad essere schiaffeggiati.

I vecchi dolorosi schiaffi ci sono stati menati nel nome di un “progresso” che al nostro territorio montano ha tolto ricchezza per portarla altrove, mentre ha lasciato a noi i danni di fiumi desertificati e di falde abbassate.. Dei tanti esempi di tale “progresso” mi limito ai più eclatanti: il sistema idroelettrico Sade ora Edipower, il Canal del Ferro-Valcanale riempito e segnato dalle nuove infrastrutture trasportistiche, usato solo come territorio da attraversare, ma. svuotato di abitanti e di posti di lavoro, l’oleodotto il cui transito dà al territorio zero vantaggi e solo servitù.

Gli schiaffi più recenti sono venuti da più parti: da Trieste da mani carniche con la soppressione delle Comunità Montane, con la chiusura di alcune stazioni forestali, con l’inutile autostrada Cadore-Amaro, da Poste Italiane spa che si porta via i nostri risparmi e ci lascia gli uffici chiusi, da Edipower che vuole guadagnare ancora di più distruggendo il lago di Cavazzo pompandone l’acqua (nostra) nel bacino di Verzegnis, da imprenditori privati che vogliono per sé i vantaggi dell’elettrodotto , ma lasciano le servitù , i pericoli sanitari e la deturpazioni al territorio attraversato ed ai suoi abitanti.

Una sberla ai residenti è arrivata anche dagli amministratori comunali con esose bollette conseguenti alla scelta di accentrare il servizio idrico in Carniacque spa. Tutto ovviamente senza interpellare nessuno.
Le mani dello Stato e della Regione sono già alzate e caleranno sulle nostre facce nel nome del taglio delle (loro) spese chiudendo l’Agenzia delle Entrate e l’Azienda Sanitaria, aumentando così le nostre spese a causa della crescente distanza tra gli utenti e le sedi dei servizi di pubblica utilità. Anche il ministero della difesa ha la mano alzata per calare lo schiaffo dell’apertura del contestato poligono del Bivera, mentre sul cielo della Carnia già svolazzano continuamente rumorosi velivoli militari in barba al turismo ed alla crisi.

Gli schiaffi più recenti sono venuti da mani istituzionali: dai parlamentari che non si sono spesi per mantenere il Tribunale e la Procura di Tolmezzo, al Prefetto di Udine che non ha trovato di meglio che delegare il suo vice a ricevere e redarguire con una predichetta i Sindaci, tali per elezione e non di nomina come lui, al Presidente carnico della Regione Tondo che ha tenuto un basso profilo sulla vicenda del Tribunale.

Ma gli schiaffi più inaspettati e dolorosi sono arrivati da mani di altissimo livello istituzionale: è stato penoso vedere i nostri sindaci ospiti ad Illegio in una visita presidenziale privata, privilegiata rispetto a quella ufficiale ripetutamente richiesta e negata, ad Ampezzo, capitale della Libera Repubblica Partigiana. Sorprende che la supplica dei sindaci presentata in tale circostanza dal veterano comandante partigiano Romano Marchetti nelle mani del Presidente della Repubblica sia rimasta senza una risposta per lo meno di cortesia. La risposta è venuta dal Governo con la definitiva confermo della chiusura del tribunale e della Procura di Tolmezzo!

Eppure, come ricordatogli da Marchetti, il Presidente Napolitano, quale custode della Costituzione certamente sa che questa recita “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento” ed inoltre “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”. Al contrario di questi dettati costituzionali, la chiusura del Tribunale e della Procura di Tolmezzo è centralizzatrice ed a danno della montagna!

Al di là della presenza o meno di accordi ufficiali di mantenere il Tribunale e Procura ove fosse accettato il nuovo carcere, per semplice buon senso non è accettabile che un territorio così vasto e particolare come l’Alto Friuli venga privato di tali presidi giudiziari. Come non è accettabile una politica che colpisce i territori e gli strati sociali più deboli.

La chiusura degli uffici giudiziari di Tolmezzo è l’ultima di una serie di prepotenze subite dal nostro territorio e dalla nostra gente ed è anticipatrice di altre. Vanno contrastati il principio e la pratica che ormai considera il nostro territorio un luogo al quale sottrarre risorse e servizi e collocarvi invece strutture impattanti. Il mancato binomio carcere-Tribunale ne è solo un esempio.

Non è più tempo di perbenismi, ma di risposte forti e determinate per evitare la chiusura del Tribunale e della Procura e salvare la nostra montagna dall’ulteriore degrado. E’ una questione di dignità della nostra terra, dei suoi abitanti, delle sue istituzioni, di chi le rappresenta. E’ necessario un atto di dignità! Se c’è ancora dignità! E allora:

1)i Sindaci, gli assessori e consiglieri comunali si dimettano tutti e consegnino le chiavi dei municipi al Prefetto

2)il carnico Tondo si dimetta da Presidente della Regione, facendo così, finalmente, una cosa buona per la montagna;

3)i cittadini escano dall’indifferenza, dal torpore, dal sonno ed attuino forme di disobbedienza civile. Vanno cacciati quei parlamentari e consiglieri regionali che sostengono questo governo le cui “riforme” colpiscono solo e sempre i deboli, territori e gli strati sociali. Dopo essere stati assenti sulla vicenda del Tribunale e sui problemi della nostra montagna, ora questi eletti approfittano di ogni occasione, dalle cerimonie ufficiali alle varie sagre, per mostrarsi in pubblico in cerca di voti per le elezioni della prossima primavera.

ABITANTE DELLA MONTAGNA, BASTA PORGERE L’ALTRA GUANCIA AGLI SCHIAFFI: REAGISCI!!!